martedì 7 dicembre 2010

Medietà

Annega la terra nelle lacrime del Cristo morto,
soffoca l’uomo con la gola ingolfata di terreno amaro,
sussurra l’inconscio un ultimo sospiro,
in una mortal’ vivezza danza il tempo, si sfrena quello dell’uomo,
si accascia quello di Dio.
Siedi anima mia dolce, riposa tra le braccia spigolose del rimorso,
piangi la piaga eterna, taci il tuo dolore,
senza rivelarti ama, senza rimorso alcuno uccidi
bevi dalla coppa aurea il sangue dello sconfitto,
vestiti del suo elmo e continua con la sua spada a trafiggere.
Lungi dalla pietà dei saggi antichi,
scansa la medietà , cerca la gloria,
ottienila con ogni mezzo.
Se non raggiungerai di Odisseo la fama, fingi di averla
e se di Itaca gli astanti
avari ti saranno, prometti loro l’oro, senza che ne abbiano soddisfazione
un giorno.
O animella mia , ti vedo fiacca e fievole,
il tempi ti ha ghiacciata ,
nessuno t’ama più; uno scricchiolo t’ammazza, solo la notte ti consola.
Fuggi, ora,t’ho ammazzata io. Scappa tu che puoi.
Gioca, salta, canta , urla.
Come di un fanciullo il riso,
librati e
sigilla la vita.

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