domenica 18 dicembre 2011

Dulcissime.


Che mi resta?
Mi resta l’incomprensione della scrittura.  Mi resta un foglio bianco a cui aggrapparmi . Null’altro .
Come tanti mesi fa sono qui. Al tavolo del silenzio. E parlo perché è quel che mi resta.
Cercavo conforto. Nessuno l’ha negato.
Troppo. In questi tempi tutto mi pare davvero troppo. Sostenerlo m’è arduo. Non so se resisterò. Non so fino a quando.
La parete è gelata. Pure il mio braccio lo è.
La stanza buia .E ripiombo. D’improvviso. E lo avverto .
Un’ultima lacrima solca il mio viso.

(Notte del 16 dicembre)

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