domenica 9 ottobre 2011

A mio figlio.


Figlio mio, ama
Ama , non come tuo padre.
Ama davvero. Fatti travolgere dall’amore. Se vuoi dalla passione. Fallo.
Tuo padre ha speso la sua vita inseguendo finte priorità. Non commettere lo stesso errore.
Ho fatto ciò che il mondo ha sempre voluto che io facessi.
Segui l’istinto. Corri fino all’orlo del baratro, poi fermati. Cadi, se vuoi.
Non vivere in equilibrio tra le idee della gente. Io l’ho fatto e sono morto.
Sono morto , figlio mio, perché ho vissuto di diplomazia.
Vivi d’impeto.
Se perdi la passione perdi te stesso.
Dimenticati del tempo, dimenticati delle inutili asfissie. Dimenticati delle ansie di tua madre.
Sii sempre il meglio, il meglio di ciò che intendi essere.
Non cercare mai te stesso nel meglio degli altri.
Se trovi un eroe scansalo. Se trovi un maestro seguilo. Ti porterà per Mondi che tu non hai potuto vedere. Fa che questi ti prenda in braccio come facevo io quando tu mi arrivavi al ginocchio .
Rifuggi l’anarchia ma piega gli schemi.
Se ne senti il bisogno vai lontano.
Non perdere la vita dietro stupidi litigi. Non serve a te , fa male a chi ti ama.
Non mentire. Mai.
Nella menzogna finirai per perderti.
Cambia idea. Sempre. Non farti avvinghiare dal pregiudizio di chi spaccia per coerenza la morte del pensiero.
Se hai un debito adempilo.
Parla male di chi vuoi ma fallo dinanzi ad essi , perché questi ti vedano. Non prostituire la tua coscienza. Rendila , quando i tuoi giorni finiranno, senza lacerazioni.
Sii riconoscente.
Fai quel che devi per il tuo Paese, pretendi che gli altri facciano.
Se necessario, urla. Non essere schiavo dell’inerzia.
Leggi ma non rubare mai i pensieri di chi scrive. Li ammazzeresti. Riconoscine , invece ,la paternità.
Vivi , figlio mio.
Non sopravvivere, meglio la morte.  
Non dimenticarti mai di vivere.


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