martedì 29 maggio 2018

È l'ora di andare oltre questo PD, è l'ora di un fronte progressista, europeista e repubblicano.


È l’ora di un fronte repubblicano. È l’ora in cui vibra l’imperativo di rassemblare le forze progressiste ed europeiste  del nostro Paese per proteggere la Repubblica ed il posto dell’Italia in Europa e nel mondo. È l’ora di lasciarsi alle spalle ogni divisione, è l’ora di fare un balzo in avanti, superare le vecchie alchimie su cui giganteggia un tempo tutto nuovo.

Il Partito Democratico ha il dovere di collocarsi in una formazione ampia, la più ampia, che sottragga peso ai simboli malamente identificati per darne alla difesa dei valori dell’integrazione europea che vedono nel nostro Paese un protagonista indispensabile. È l’ora di superare questo PD, intuizione straordinaria e modernissima, ma non più in grado da solo di contrapporsi al vento che spira fortissimo dall’altro lato. Per uno che milita in questo partito da anni è difficile da metabolizzare ed esternare ma la spinta propulsiva e innovatrice del Partito Democratico, per come lo conosciamo, si è pressoché esaurita.

È l’ora di dare l’ultima mandata alle porte del novecento, prima di restare chiusi dentro. Non credo sia una “questione di nomi” (intendo nome del Partito, per carità) come si usa dire, potrebbe esserlo ma al momento non so dirlo, ciò che credo per certo è che la visione europeista, la via del tempo nuovo che ci attende non possa essere spianata con i mezzi usati sinora. Non basta chiudere le finestre difronte all’uragano che arriva, sperando che non ti spazzi via la casa. È necessario costruire una casa più grande e più solida.

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