giovedì 12 luglio 2012

Fino a che non viene il mattino.


Una sera di novembre  un mio amico fuggito disse che la vita è una questione di priorità. Quella volta è iniziato un tempo nuovo.
Ognuno di noi conosce tempi sempre nuovi e sempre diversi. Ogni evento , ogni parola , ogni gesto può essere un anno nuovo. Una vita può durare un secondo, il tempo di una sensazione , di una convinzione , di un pensiero affiorato per sbaglio tra qualche manciata di illusioni.
Non esistono vite tutte d’un pezzo, in ognuna ce ne sono inevitabilmente tre o quattro, se vi va bene, ma in media mai meno di qualche centinaio. Si rinasce continuamente: io oggi sono nato tre volte. Durante questa settimana venti o forse trenta.
Ogni tempo è sempre diverso e quando si nasce si nasce per intero. Mai uguali a prima , mai uguali a sé stessi.
Qualche alba fa non vedevo altro in una vita perfetta che la realizzazione di un lavoro ben pagato, agghindato di successo, ubriaco di danaro e cortesie. Mi pareva l’esistenza perfetta.
Per grazia quella era la vita di un momento, l’avevo concepita tra troppe certezze nutrite di arroganza e di saccenza. Si vive col petto pieno se si vive di facili soddisfazioni o  troppe adulazioni.
Non voglio oggi che le vite che verranno trascorrano senza una mano da stringere , con cui invecchiare badando ai giorni che passano, alla mente che s’accartoccia e perde vigore, alla casa, alle ginocchia sbucciate di bambini che non danno pace; preparando il pranzo della domenica , pensando alla sera, quando si va a dormire, al lavoro del lunedì ma senza badarci poi tanto perché fino a mezzanotte è ancora domenica e fino a che non viene il mattino ,nel letto sull’altro cuscino riposa il capo di chi ha condiviso l’amore.

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