Berlino è morta.
Sulla terra conquistata vive la città del mondo,
avvolta nel perenne gelo del tempo che fu,
la storia la bagna, il mondo l'ha pianta
giace dilaniata dalla piaga che l'uomo volle per sè.
tutto è sentimento , tutto è languore.
more e risorge l'uom' che per essa passa,
ne attraversa la via, ne bacia la terra di cristo natia.
lì la croce fu piantata, lì l’uom l’ha adorata.
Non sul Getseman ma sulla Sprea morì il figlio dell’uomo.
Lì la pietra ha diviso, lì l’amore ha sanato.
D’un colpo, con un soprassalto, nel tempo d’un pianto,
l’unghie hanno graffiato, le braccia hanno esultato,
il crudele abominio è crollato.
Piangi Berlino, piangi di gioia, che l’uomo ti ama.
Piangi Berlino ,sfoga il tuo dolore,
anche il Dio Buon t’ama , su te fa scendere il candor, esso t’avvolge t’abbraccia.
Tu, figlia dannata d’un padre malato,
torna a lui ch’or a se ti chiama, torna a lui e ama.
Ama il mondo com’io t’ho amato, città d’amor, di santi, di martirio,
città di luce, di gelo, di strazio,
città d’eterna memoria.
In te ho camminato, in te come non mai la libertà m’ha catturato,
vola il sogno di un’età nuova, il celeste ricordo d’un viaggio che è stato,
d’un viaggio che fu.
Berlino è risorta.
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